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TULLIO  SERAFIN

Il grande ed internazionale maestro dell’opera lirica

RELAZIONE RIASSUNTIVA SULL’ARTE DI  T. SERAFIN

PREMESSA:

Parlare di Tullio Serafin non è cosa semplice essendo stata vastissima la sua carriera artistica e pertanto non può essere, questa  relazione, esaustiva sulla sua dimensione mondiale di uomo di teatro. Viene rimandato a letture specifiche una analisi più dettagliata.

Purtroppo pochi sono stati gli storici che si sono cimentati a ricostruire la vita di T. Serafin  e questo è il motivo delle poche pubblicazioni a lui intitolate, ciò nonostante quello che è stato reperito, che è in allegato alla presente relazione risulta essere tutto il materiale edito mondiale che, pur nella sua esigua consistenza numerica, delinea chiaramente la grandezza artistica di quest’uomo.

Tappe significative della sua carriera artistica:

Tullio serafin, insigne direttore d’orchestra, è nato a Rottanova di Cavarzere (VE) il 01.09.1878, di umili origini, dopo iniziali studi musicali privati ad Adria ha proseguito presso il Conservatorio G. Verdi di Milano, diplomandosi in Violino e successivamente in Composizione.

Ha debuttato come direttore d’orchestra lirico nel 1898, usando lo pseudonimo di Alfio Sulterni. Diresse poi in diverse città Italiane, fra cui Milano, Venezia, Palermo e Torino.

Nel 1910 fu chiamato al Teatro “Alla scala” di Milano dove diresse fra l’altro, la prima rappresentazione italiana dell’opera “Il Cavaliere della Rosa” di R. Strauss, e di “Arianna e Barbablù” di P. Dukas.

Dal 1924 al 1934 fu direttore del repertorio Italiano al Teatro Metropolitan di New York.

Nel 1913, centenario della nascita di G. Verdi ha inaugurato la tradizione degli spettacoli lirici all’Arena di Verona, dirigendo una memorabile Aida con il tenore veronese Giovanni Zenatello, pertanto il sodalizio Arena di Verona e Tullio Serafin è proseguito fino al 1963 con un'altra memorabile edizione di Aida teletrasmessa in diretta dalla RAI (sarebbe auspicabile il ritrovamento di detto materiale documentale).  Possiamo ben dire, senza smentita che fu proprio grazie al genio musicale di  Tullio Serfain  che si ebbe l’affermazione mondiale dell’Anfiteatro veronese.

Nel 1934 ritornò in Italia  dopo l’esperienza americana, come direttore artistico e come primo direttore d’orchestra nel teatro Reale dell’Opera di Roma (oggi teatro dell’Opera).

Dallo stesso periodo  e fino al 1959, Serafin diresse numerose opere nelle stagioni liriche radiofoniche, organizzate prima dalla EIAR e successivamente divenuta RAI. Ha inoltre diretto alcune opere liriche per le prime trasmissioni dedicate a questo genere musicale dalla televisione italiana nei primi anni 50, in particolare una edizione di Otello con Mario del Monaco e Rosanna Carteri.

 Nel 1946 fu alla direzione del Teatro alla Scala di Milano, inaugurando la prima stagione del dopo guerra.

Oltre al disco, alla radio e alla  televisione, Serafin ha affidato la propria arte direttoriale anche alla colonna sonora di alcuni film d’opera, il più famoso dei quali è “Rigoletto” registrato nel 1946, alla testa dell’orchestra e del coro del teatro dell’Opera di Roma con le voci di Tito Gobbi, Mario Filippeschi  e di Lina Pagliughi.

Fu attivo fino al 1964, dirigendo per l’ultima volta alcune rappresentazioni dell’opera “I Maestri Cantori di Norimberga” di Wagner al teatro dell’Opera di Roma.

Viene considerato dagli storici uno dei più grandi direttori e conoscitori dell’opera lirica assieme a Toscanini e al veneto Antonio Guarnieri, è pertanto riconosciuto universalmente quale uno dei pilastri della storia operistica mondiale.

Numerose sono le sue incisioni sia in veste di direttore d’opera che di musica strumentale, purtroppo queste ultime non hanno ancora avuto un riversamento su supporto digitale.

Le registrazioni di opere liriche complete, effettuate da Serafin fra il 1939 e il 1964, sono considerate delle autentiche pietre miliari nella storia del melodramma in disco.

Oltre al normale repertorio operistico del 700-800, Serafin è stato il direttore che ha tenuto a battesimo più di qualunque altro,  melodrammi di compositori a lui contemporanei, basti pensare che ha diretto 50 prime rappresentazioni assolute di compositori quali Alfano, Canonica, Coronaro, Donaudy, Gruenberg, Malipiero, Mannino, Montemezzi, Pizzetti, Smareglia, Wolf Ferrari, ed altri ancora.

È  quello che ha presentato il maggior numero di melodrammi italiani contemporanei e non, nei principali teatri delle due americhe, per tale fatto è stato considerato anche un direttore di sperimentazione.

Le sue capacità direttoriali, di conoscenza del repertorio, e delle vocalità gli ha permesso di scoprire talenti universalmente riconosciuti quali: la M. Callas, Gherlinzoni, Gino Becchi, J. Suthterlan, Rossi Lemeni, Tito Gobbi e molti altri ancora.

Con la scomparsa di Serafin comincia il declino della direzione d’orchestra di stampo ottocentesco, di cui l’ultimo rappresentante rimase fino a qualche anno fa il M° Gavazzeni, ora scomparso anche lui.

Morì a Roma il 02.02.1968, trasportato a Rottanova di Cavarzere, rimase tumulato per 10 anni in una tomba provvisoria e solamente, per interessamento di un gruppo di suoi concittadini, nel 1978 ebbe una sepoltura dignitosa nel cimitero della frazione anzidetta.

Sporadiche e di quasi nullo spessore artistico sono le iniziative locali a lui dedicate nel territorio comunale.

I parenti superstiti di Serafin sono disinteressati a perpetuare la memoria umana ed artistica del grande direttore

Dalla presente relazione si evince che pur nella grandezza storico artistica dell’uomo Serafin, nulla a tutt’oggi esiste di ufficiale che ne possa perpetuare, conservare e tramandare la sua memoria ed eredità artistica. Infatti le avvisaglie già si vedono; a livello internazionale il suo ricordo si sta affievolendo, sostituito da altri stilemi estetici di personalità contemporanee, il cui risultato, sotto il profilo artistico e qualitativo, rimane dubbio.

Il Comitato Storico Scientifico si è fatto promotore in più occasioni della necessità di costituire un organismo quale una Fondazione che possa essere garante per la tutela, la salvaguardia dell’identità storica, del nome di Serafin, che utilizzi gli strumenti filantropici a beneficio della nostra Nazione, della nostra Regione Veneto e del Comune di Cavarzere.